mercoledì 5 novembre 2008

Barack Obama Presidente



Il Mondo s'e' svegliato con l'allegria della fiducia, perche' la vittoria di Barack Obama nelle presidenziali americane, l'approdo di un nero alla Casa Bianca, la realizzazione di un sogno americano ha acceso la speranza di tutto il Pianeta; c'e' la sensazione di vivere l'alba d'un giorno diverso.

C'e', nei confronti di Obama, un pregiudizio favorevole inversamente proporzionale alle diffuse riserve nei confronti di George W. Bush, il presidente degli attacchi terroristici dell'11 Settembre 2001, che avevano suscitato commossa simpatia verso gli Stati Uniti, ma anche l'uomo delle scelte unilaterali in politica estera, ispirate dall'ideologia neo-con, specie nel primo mandato segnato dall'avvio della guerra in Afghanistan e dall'invasione dell'Iraq. L'elezioni di Obama suscita due ordini di speranze e attese: quelle di un Mondo piu' solidale dove la Super-Potenza consulti gli alleati e i partner, tenga conto dei loro pareri, rispetti sempre la legalita' internazionale; e quelle, individuali, della possibilita' di realizzare le proprie aspirazioni, anche quella che 'in un Paese libero oggi io non sono nessuno e domani sono il presidente della Repubblica', come cantavano nel 1968 I Giganti, il gruppo di 'Tema'.



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